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Persistenza dei pesticidi nel terreno: un nuovo studio

20 anni non bastano a cancellare le tracce di pesticidi nel suolo dei terreni agricoli, anche quando si è cessato di farne uso. Lo studio effettuato in Svizzera da un’equipe di ricercatori e pubblicato su Evinronmental Science & Technology porta nuove evidenze a conferma di quanto l’uso di pesticidi lasci tracce rilevanti nel suolo: un’eredità che depriva il terreno e interferisce con la vita delle piante e con la biodiversità.

Per realizzare l’analisi il team di studiosi ha preso in considerazione 100 terreni agricoli in Svizzera, 40 dei quali sono stati riconvertiti all’agricoltura biologica, e ha ricercato la presenza di tracce di ben 46 pesticidi , tra erbicidi, fungicidi e insetticidi. Le evidenze ottenute hanno mostrato che ovunque erano presenti residui. Nei campi soggetti ad agricoltura convenzionale il numeri dei residui era il doppio e la concentrazione nove volte maggiore rispetto a quelli coltivati con metodo biologico. Naturalmente la conversione a biologico ha mostrato i propri benefici ma anche in terreni dove la conversione era avvenuta ben 20 anni prima, sono state trovate tracce di 16 pesticidi.

Nell’introduzione allo studio si riportano numeri impressionanti. Negli ultimi vent’anni l’uso di pesticidi in agricoltura è aumentato del 40% e attualmente ogni anno se ne usano più di 4.1 milioni di tonnellate. Tuttavia solo una percentuale di queste sostanze raggiunge il proprio scopo: è stato calcolato che una quantità che varia tra il 30 e il 50% – a seconda dei metodi di impiego –  finisce invece direttamente al suolo da dove viene poi dispersa per erosione, volatilizzazione, lisciviazione o dispersione nelle acque.

Si è evidenziato inoltre che la contaminazione determina un impoverimento del suolo, portando effetti negativi a lungo termine sulla vita microbica dei terreni e interferendo con processi fisiologici della vita delle piante come l’assorbimento e il trasporto di metaboliti  o la simbiosi tra le piante e certi funghi.

Una prova in più del fatto che è necessario incentivare ulteriormente i processi di conversione all’agricoltura biologica, nella consapevolezza che l’eredità letale dei pesticidi perdura ben oltre la loro dismissione e che i tempi di bonifica richiedono tempestività nell’attuazione delle scelte e costanza e perseveranza.