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Il rapporto di Legambiente sui pesticidi

Come ogni anno è arrivato puntuale il dossier che Legambiente pubblica, in collaborazione con Alce Nero, e che offre una fotografia sull’utilizzo dei pesticidi in Italia. E come ogni anno, nonostante esistano tecniche alternative all’uso di sostanze chimiche di sintesi per proteggere l’agricoltura da infestanti e da altri rischi connessi, risulta evidente un utilizzo significativo di questi prodotti. Questo – va sottolineato – nonostante, come si legge nella premessa al rapporto “L’emergenza sanitaria globale che stiamo attraversando ci obbliga, ancora di più di ieri, a tenere in forte considerazione lo stretto legame di causa ed effetto che esiste tra esseri umani e Pianeta“.

Il quadro potrebbe apparire non troppo fosco a osservare i dati in sé: secondo le analisi effettuate da organi ufficiali, solo una percentuale esigua delle analisi compiute nel 2021 (su una base di 2519 campioni) è risultata essere fuori norma: l’1.31%, in linea con ‘anno precedente. Buono anche il dato sui campioni che non mostrano alcun residuo: il 63%. Questo dato – a differenza dal precedente mostra per di più un miglioramento rispetto al 2020, quando il dato si attestava sul 52%. Resta però un 35% di campioni che mostrano la presenza simultanea di residui. È questa l’area grigia perché – per quanto singolarmente i valori del singoli residui siano al di sotto dei limiti di legge –  resta pur sempre non indagata la possibile sinergia delle sostanze utilizzate.
Come spiegato da Angelo Gentili, responsabile Ufficio Agricoltura Legambiente: “Nel complesso, sono state individuate 97 sostanze differenti e in alcuni casi i fitofarmaci presenti sullo stesso campione sono più di cinque: ne sono stati trovati addirittura nove in un campione di prugne, 10 in uno di ciliegie e 12 in uno di pere. Noi contestiamo che questa situazione sia considerata ammissibile, senza che siano messi in evidenza gli effetti additivi o sinergici dovuti all’interazione dei diversi pesticidi fra loro e con l’organismo”.

È su questo fronte – si legge nel rapporto – che “Legambiente chiede con forza che vengano adottate specifiche misure di controllo da parte delle autorità nazionali che tengano conto del multiresiduo e degli effetti negativi ad esso correlati”.

Sarebbero queste le battaglie che vorremmo vedere combattere dai nostri rappresentanti in Parlamento, ancora di più da quelli tra di loro che si occupano di questioni scientifiche.

Qui il dossier completo Stop Pesticidi 2021 in PDF.