Hanno collaborato a questo sito:
B:K Officina editoriale

Realizzazione sito e testi

Bianca Puleo

Fotografie

Mail

Diederik Pierani

Illustrazioni

InstagramPortfolioMail

Il lungo cammino della nuova legge sull’agricoltura biologica

Erano ben due anni che il nuovo testo di legge sull’agricoltura biologica attendeva al Senato, nonostante l’Europa – con il New Green Deal – avesse stabilito la centralità del modello biologico in quanto capace di rispondere a varie esigenze: quelle del consumatore, quella della sensibilità e dell’attenzione all’ambiente e quelle legate allo sviluppo economico. Il 13 gennaio scorso, finalmente, la Commissione Agricoltura del Senato ha sbloccato questa lunga impasse, votando all’unanimità il testo.

Il cammino prevede che il testo debba a questo punto essere approvato in aula al Senato, per passare poi alla Camera dei Deputati per un nuovo voto e – se tutto va bene (cosa non affatto scontata vista la crisi di governo e le dimissioni della Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova) – essere approvato in via definitiva entro la primavera, diventando legge.

Le modifiche che sono state apportate dalla Commissione Bilancio sono per lo più di tipo formale, mentre quelle più sostanziali comprendono l’inserimento del materiale riproduttivo eterogeneo biologico, secondo quanto previsto dal regolamento (UE) 2018/848, che completa positivamente l’articolo sulle sementi e l’inserimento della delega al Governo per la revisione e razionalizzazione della normativa sui controlli, finalizzata a una sempre maggiore trasparenza e all’innovazione del sistema attraverso l’impiego di piattaforme digitali e alla semplificazione delle norme.

Ovviamente molti sono i contenuti importanti presenti: quelli relativi alla ricerca, all’innovazione e alla formazione, l’articolo relativo ai distretti biologici e l’attivazione di una serie di strumenti finalizzati all’integrazione tra produttori e operatori della filiera biologica, a partire dal riconoscimento dell’interprofessione, che rappresenta un punto significativo.

Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio, ha dichiarato la propria soddisfazione per il risultato sin qui raggiunto, che imprime un’accelerazione verso gli obiettivi comunitari, “L’approvazione del testo all’unanimità – ha sottolineato Mammuccini – ci pare un risultato importante per arrivare rapidamente all’approvazione definitiva che è fondamentale in questa fase affinché il nostro Paese  si allinei agli obiettivi del Green Deal e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, che puntano a triplicare in Europa la superficie coltivata a biologico e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030. L’Italia è un Paese leader per le produzioni biologiche e in questa fase occorre dotarsi degli strumenti necessari per governare la crescita del settore nel rispetto dei valori fondanti del vero biologico e per cogliere tutte le opportunità che le produzioni bio offrono per il territorio rurale  per la ripresa economica e l’occupazione dei giovani».