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Agricoltura convenzionale vs agricoltura biologica: la tossicità delle sostanze usate

Toxics – la rivista scientifica del Multidisciplinary Digital Publishing Institute che ha sede a Basilea, in Svizzera – ha di recente pubblicato una ricerca dal titolo “Toxicological Comparison of Pesticide Active Substances Approved for Conventional vs. Organic Agriculture in Europe”: in sostanza una comparazione dal punto di vista tossicologico che mette a confronto le sostanze attive (per lo più di sintesi) approvate usate nell’agricoltura convenzionale con le sostanze attive naturali usate nell’agricoltura biologica: fungicidi, erbicidi, insetticidi, molluschicidi e repellenti.

Lo scopo dello studio – sottoposto a una rigorosa peer-review e ad opera degli studiosi austriaci Helmut Burtscher-Scheden, Thomas Durstberger e Johann G. Zaller – è valutare l’impatto tossicologico delle sostanze attive di sintesi sull’uomo a confronto con quello delle sostanze naturali: nel caso dei prodotti di sintesi sono state valutate 256 sostanze attive, mentre nel caso delle sostanze naturali l’ammontare complessivo è stato di 134 sostanze attive.
Va notato, nel caso dei pesticidi di sintesi, che si tratta di presidi ammessi dalla legislazione europea (EU Pesticides Regulation (EC) No 1107/2009) e che quindi rispondono a criteri  che dovrebbero, nelle dosi consentite, garantire un basso rischio per gli esseri umani, per gli animali e per l’ambiente.

Lo studio ha particolare importanza perché si tratta della prima valutazione completa della potenziale tossicità per l’uomo e l’ambiente acquatico dei pesticidi approvati per l’uso in agricoltura convenzionale (ConvAS = Conventional Active Substances) nell’UE, rispetto a quelli approvati per l’uso in agricoltura biologica (OrgAS = Organic Active Substances), sulla base delle classificazioni di rischio e di pericolo considerate nel processo di autorizzazione dei pesticidi dell’UE.

I risultati dello studio parlano molto chiaro: in tutte le categorie considerate (tossicità per ingestione, per contatto o inalazione; danni alla pelle, agli occhi o a organi specifici, cancerogenicità e danni al sistema riproduttivo) i pesticidi dell’agricoltura convenzionale hanno mostrato un rischio potenziale molto più elevato.

La nostra valutazione ha dimostrato che il 55% (140 AS) dei ConvAS attualmente approvati nell’UE riporta indicazioni di pericolo per la salute o l’ambiente, mentre solo il 3% (4 AS) degli OrgAS lo fa.
Avvertenze su possibili danni al nascituro, sospetta cancerogenicità o effetti acuti letali sono stati trovati nel 16% dei principi attivi utilizzati nell’agricoltura convenzionale, ma su nessuno di quelli autorizzati nella produzione biologica.
Inoltre, la definizione di valori guida per le esposizioni alimentari e non alimentari basati aspetti sanitari erano rilevanti per le autorità europee nel 93% dei principi attivi convenzionali, ma solo per il 7% di quelli usati in biologico.
Pertanto, incoraggiamo politiche e strategie per ridurre l’uso e il rischio dei pesticidi e per rafforzare l’agricoltura biologica al fine di proteggere la biodiversità e mantenere la sicurezza alimentare”.

Per una lettura completa dell’articolo (in inglese) rimandiamo al testo integrale sul Journal Toxics .